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Diagnosi e terapia andrologica
L’andrologia è la branca della medicina e della chirurgia che si interessa delle malformazioni, delle patologie e delle disfunzioni che riguardano l’apparato genitale e in generale la salute maschile.
Più specificamente si identificano due ampi filoni di patologia: i disturbi inerenti la sessualità e i disturbi inerenti la fertilità dell’uomo, comprendendo tutte le epoche di vita, dalla nascita alla vecchiaia.
In Italia l’andrologia si è sviluppata più ampiamente dagli anni ottanta ma ancor oggi è ritenuta una superspecializzazione ad appannaggio di altri rami specialistici: l’urologia, l’endocrinologia, la ginecologia, la dermatologia, la pediatria, la psicologia, la chirurgia. Eppure è necessario ribadire come l’andrologo sia una figura medica a se stante, di specifica collocazione, che integri aspetti di tipo prettamente medico con capacità chirurgiche specifiche, ma ancor oggi queste figure professionali sono infrequenti, soprattutto quando si considera il settore della fertilità maschile.
L’andrologo, nel concetto più generale di tutela della salute maschile, svolge anche una attività di prevenzione e non solo di cura delle malattie, col proposito di seguire la salute maschile nel tempo, così come fanno i ginecologi nei confronti delle donne. A scopo preventivo è quindi auspicabile l’intervento dell’andrologo in ambito scolastico e sportivo, in maniera da diffondere le conoscenze di base nell’ambito sessuologico e genitale che sono spesso rudimentali o retaggio talora di errate credenze culturali. Infine è necessario sottolineare che le disfunzioni dell’apparato genitale maschile, sia in ambito sessuologico che nel campo dell’infertilità possono essere la spia di malattie che possono addirittura compromettere la vita dell’individuo e sono percio’ stimolo ad eseguire sempre un accurato inquadramento diagnostico.
INFERTILITÀ E STERILITÀ MASCHILE:
Infertilita’ maschile
Si definisce dispermia una alterazione delle caratteristiche seminali o spermatozoarie dell’individuo tali da indurre una riduzione della capacità di fecondare gli ovuli. La riduzione della capacità fecondante si definisce infertilità.
Il liquido seminale può risultare alterato sia a livello delle componenti fluide (alterazione del PH, del Volume etc) sia a livello cellulare (alterazione spermatozoarie o delle cellule progenitrici, alterazione dei leucociti).
Il liquido seminale è il risultato dei prodotti di diverse componenti dell’apparato genitale maschile. Le variazioni volumetriche e di PH del liquido seminale hanno particolare rilevanza perché possono essere associate a patologie genitali molto serie (agenesia di parte delle vie seminali, esiti infiammatori prostatici severi, infezioni seminali etc).
Gli spermatozoi sono prodotti a livello testicolare. La riduzione numerica degli spermatozoi nel liquido seminale si definisce OLIGOSPERMIA. Tantissime cause possono determinarla, alcune parafisiologiche (aumento della temperatura) altre francamente patologiche (danno testicolare da traumi, infezioni etc); in certi casi fin dall’inizio il paziente presenta una produzione inadeguata di spermatozoi o cellule progenitrici per una alterazione testicolare difficilmente riconducibile a chiare patologie.
L’alterazione della motilità spermatozoaria si definisce ASTENOSPERMIA. E’ importante verificare anche il tipo di motilità presentata dagli spermatozoi, se questa è di tipo progressivo o meno (lo spermatozoo nel suo lungo percorso deve essere in grado di raggiungere l’ovulo a livello tubarico, in tempi relativamente brevi), rapido o lento. Spesso le alterazioni della motilità spermatozoaria sono correlabili alla presenza di un varicocele o di una infezione seminale.
Le alterazioni della morfologia spermatozoaria si raggruppano sotto il termine di TERATOZOOSPERMIA e sono una causa importante di infertilità in quanto uno spermatozoo di forma inadeguata difficilmente è in grado di fecondare un ovulo. Anche questo tipo di alterazione spesso è correlabile a infezioni seminali.
Gli esami da eseguire per una prima valutazione del grado di fertilità maschile sono i seguenti:
esame base del liquido seminale con spermiogramma ecografia con ecocolordoppler scrotale
dosaggi ormonali: FSH, LH, Prl, T, 17bE.
In certi casi è necessario in primo livello l’esecuzione anche di ecografia prostato-vescicolare transrettale o di un esame citologico e colturale sul secreto prostatico.
Sterilita’ maschile
Si definisce sterile un individuo che non presenta spermatozoi nell’ejaculato. La assenza di spermatozoi seminali (azoospermia) non necessariamente è associata ad una assente produzione di spermatozoi o di cellule progenitrici in sede testicolare, per questo nei casi di azoospermia si possono ricercare e prelevare spermatozoi con diverse tecniche: ago-aspirazione spermatozoaria testicolare (Tefna), estrazione spermatozoaria chirurgica standard (TESE), estrazione microchirurgica di spermatozoi testicolari (microTESE). In casi selezionati si possono estrarre spermatozoi dall’epididimo (MESA) o con un lavaggio delle vie seminali (SEMINAL TRACT WASH OUT).
Nei casi di azoospermia è opportuno associare alla diagnostica standard anche specifici esami di tipo genetico: CARIOTIPO, RICERCA DELLE MICRODELEZIONI Y, SCREENING DELLA FIBROSI CISTICA.
Tra le diverse tecniche di prelievo testicolare quella che offre i risultati migliori è sicuramente la microTESE, che è d’elezione negli individui con testicoli piccoli.
I prelievi chirurgici spermatozoari sono inoltre applicabili nei casi di ANEJACULAZIONE non responsiva a stimolazione vibratoria peniena (VPM) o ad elettroejaculazione.
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